Fino Alla Vita: storia di un sedicenne in fuga dall'Afghanistan

Alem Saidy ? un ragazzino cresciuto nell'Afghanistan devastato da quarant'anni di guerre. Il racconto comprende il periodo dalla nascita fino al suo diciottesimo compleanno. L'ambiente in cui vive lo trascina gi? nell'et? scolare ad apprendere da un lato l'uso del kalahsnikov e dall'altro il mestiere di falegname. Conosce il potere devastante delle mine durante i giochi infantili. Affronta il distacco dai famigliari con l'espatrio a Teheran a dodici anni, e a Dubai a quindici anni per lavorare con i genitori profughi a Peshawar, in Pakistan. A nove anni ? fatto ostaggio dei talebani che lo imprigionano in una stanza sei metri sotto terra, al buio, dove i topi arrivano prima di lui alla ciotola del cibo e lo seviziano con scosse elettriche.

Dalla convinzione di normalit? della sua vita in Afghanistan passa alla presa di coscienza della tragicit? e crudelt? degli avvenimenti che caratterizzano il suo Paese.

Il grande desiderio di libert? e di pace lo trascina in balia di vari 'mercanti d'uomini'. E alla fine, dopo un viaggio in un carro-frigo colmo di arance trova, oltre all'accoglienza da una famiglia e dalla comunit? sandonatese, anche la sospirata libert? e la speranza di una vita migliore.

Alem, ora ventinovenne, sposato e con due figlie, dice Il mio viaggio ? stato indispensabile per condurmi fino alla vita